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UOT e AQVARIO

Giovedì 22 maggio I Commissione in visita alla UOT (Unità Operativa Territoriale) di Valmaura. Abbiamo cominciato con un sopralluogo della struttura di via Roncheto ed abbiamo proseguito presso gli spazi di via Valmaura, dove la UOT è in coabitazione con il Distretto Sanitario. Le UOT sono state riorganizzate: sono passate da 4 a 2 e, al loro interno, prevedono delle suddivisioni per utenza (anziani, adulti, minori). Assieme ai responsabili del Servizio, abbiamo approfondito i numeri di richieste di assistenza in costante crescita, cui si cerca di far fronte nella maniera migliore possibile. In particolare, è stato sollevato il problema della gestione della nuova utenza: persone non abituate ad avere dei problemi e che si trovano, a causa della crisi, a doversi rivolgere alle UOT, andando così ad accrescere notevolmente il numero delle persone che si recano nelle strutture. E allora ecco che sorge il problema dell’accoglienza e della privacy, e l’opportunità di garantirla attraverso la separazione degli uffici in sportelli singoli, dove le persone possano parlare agli operatori con un certo grado di riservatezza. È stato, inoltre, sottolineato come l’utenza sia composta prevalentemente da adulti soli con basso reddito e come sia di difficile gestione l’emergenza legata agli sfratti e alla precarietà abitativa. L’Assessore ha sottolineato, tra le iniziative intraprese, quelle legate alla domiciliarità avanzata, in atto anche nelle microaree di Vaticano e via Cumano.

Oggi altro sopralluogo, stavolta con la Commissione V all’acquario. O meglio, AQVARIO, come recitava l’insegna oggi tolta, a quanto pare, per volere della Sovrintendente. Al punto che i turisti, come ci ha raccontato il Direttore Bressi, spesso chiedono informazioni ai bar della zona. Nonostante ciò, l’acquario continua ad essere – assieme al Castello di San Giusto – la struttura più visitata del centro cittadino (60-70mila biglietti l’anno), a dimostrazione di un fascino intatto. Aperto nel 1933, mantiene una propria peculiarità rispetto ad acquari più grandi: è collocato in un edificio liberty ed ha l’impianto degli acquari storici. Le fondamenta, costruite in rovere, e il sistema di pompaggio dell’acqua marina nelle vasche ne fanno una struttura che ha costi di manutenzione molto elevati. Le vasche, in particolare, si sporcano per il semplice fatto che, essendo riempite d’acqua marina, se questa è torbida si intorbidiscono pure loro… Eppure ci sono margini di crescita notevoli. In primis – costo stimato attorno ai 30mila Euro – un piccolo intervento sul campanile che consentirebbe ai visitatori di godere di una vista spettacolare. Il dott. Bressi ha sottolineato come i costi potrebbero venire rapidamente recuperati attraverso lo strumento del project financing e l’applicazione di un biglietto aggiuntivo, ipotesi assolutamente plausibile. Oltre alla vista della città, infatti, le scale consentono di ammirare gli ingranaggi del vecchio orologio, portando in un’atmosfera d’altri tempi.

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Trieste punti forte sul turismo

Oggi su “Il Piccolo” un mio intervento sul turismo. Lo riporto qui sotto con il titolo originario 😉

Segnalo anche il significativo lavoro in direzione di un biglietto unico per Revoltella e Miramare. Mi sembra un altro ottimo elemento.

Trieste punti forte sul turismo

Diciamo la verità: pur con tutto il bene che   vogliamo a Trieste, siamo tutti rimasti sorpresi di ritrovarla in cima alla   classifica delle città del mondo sottovalutate da un punto di vista turistico   nonostante il loro fascino. Ce lo dice uno degli autori della Lonely Planet,   bibbia del turismo consolidatasi negli ultimi anni, con questo dandoci uno   spunto di cui sarebbe peccato non tener conto. È, poi, arrivata, pur con le   sue inesattezze, l’attenzione del Corriere della Sera, che a Trieste ha   dedicato un corposo speciale. Ma non si tratta solo del parere di pur   fondamentali segnali dall’esterno: ci sono i dati di una presenza turistica in   forte crescita negli ultimi anni, avvalorati dalle testimonianze degli   operatori alberghieri, che semmai lamentano mancanza di certezze sul piano   congressuale. Ma pure su questo sono arrivate confortanti rassicurazioni su   una deadline che consente a chi opera nel settore dei congressi di pianificare   gli eventi a partire da fine 2014/inizio 2015.

Torniamo, però, al turismo come inteso nel senso   comune, e a quanto può e deve essere fatto affinché questo diventi sempre più   risorsa – non dobbiamo aver paura di dirlo – di questa città. Segnali ed   impegni della nuova amministrazione comunale ci sono: la riorganizzazione dei   musei con particolare riferimento agli orari di apertura, la scelta di fare nel Salone degli Incanti un centro per la divulgazione e l’esposizione del   sapere scientifico, la messa a disposizione della Sala Tripcovich per eventi   culturali di richiamo, l’auspicio di una progressiva liberazione del   waterfront dai parcheggi per le autovetture, un piano del traffico che punta   sulla pedonalizzazione di buona parte del centro. Prese di posizione concrete   all’interno di una strategia complessiva, sia perché parte da una visione   d’insieme di quello che può essere il futuro della nostra città, sia perché   coinvolge, non solo ma significativamente, sotto il denominatore del turismo una serie di aspetti in precedenza considerati da esso distinti quando non avulsi. Primi fra tutti la cultura, fiore all’occhiello di Trieste, e il mondo   della ricerca scientifica, che a Trieste è eccellenza.

Ma non basta. Le istituzioni hanno il compito di   disegnare una strategia e prendere per prime una direzione coerente, poi però   è tutta la città che deve essere coinvolta in un cambio di atteggiamento che   sia davvero di apertura e non di sola conservazione di un pur prezioso   esistente. Un cambiamento che ha perfettamente senso, perché in tempi di   risorse economiche calanti la nostra città ed il nostro Paese hanno la fortuna   di poter puntare su risorse culturali ed ambientali invidiabili, ma per far   questo hanno bisogno di tutti, da chi opera direttamente nel settore a chi   passeggia per strada a chi lavora in ambiti apparentemente scollegati dal   turismo ma che con esso hanno a che fare in quanto parte della città nel suo   insieme. Come si fa? Mettendoci nei panni di chi arriva, di ciò che si aspetta   di trovare, di ciò che potrebbe sorprenderlo in positivo e in negativo.   Ricordandoci le nostre esperienze di quando andiamo a visitare un’altra realtà   e siamo messi più o meno in condizione di farlo agevolmente, e di trarne   esperienza, conoscenza, emozioni. Belle parole? Piuttosto l’invito a qualcosa   di molto semplice e poco costoso. Sarebbe un peccato non fare delle necessità   contingenti una virtù per questo cambio di marcia.

Giovanni Barbo

Consigliere Comunale PD Trieste

Referente Cultura Segreteria PD  Trieste

immagine dal film “Una notte al museo” (regia di Shawn Levy)


Piano del traffico e asili nido

Viviamo settimane di incertezza: molto più che per la bora, per il fatto che il nodo dell’interpretazione sui trasferimenti dell’IMU ha costretto a posticipare discussione e approvazione del bilancio. Sicuramente la situazione che stiamo passando non è delle più semplici ed è legata a doppia mandata con quella nazionale.

Accanto a ciò, motivi ben diversi come il dilagare dell’informazione via social network, molto più rapida e ormai, come si dice, “parte dell’arredamento” per l’utente medio, lasciano meno spazio per approfondire su pagine come questa ciò che succede al livello locale. Ci provo, almeno con riferimento a due argomenti…

Quello che doveva essere il tema-clou del momento è stato messo spazzato via (è proprio il caso di dirlo) dal tempo degli ultimi giorni, che ha fatto passare in primo piano l’emergenza che tutti, chi più chi meno, abbiamo vissuto in prima persona. Ma sto divagando: partivo dal fatto che una settimana fa è stata presentata al pubblico la bozza del nuovo piano del traffico. Ora parte il processo partecipativo e di coinvolgimento, tuttavia le idee-cardine attorno cui ruota possono rappresentare un cambiamento epocale per la nostra città. Che significa proteste, soprattutto in un primo momento, conseguenti alla necessità di cambiare abitudini, ma a lungo termine il perseguimento di quella mobilità sostenibile di cui tutti parlano come concetto e che dev’essere, però, declinata in precise scelte di priorità. Pedoni e ciclisti in primis, poi trasporto pubblico, quindi trasporto privato e infine parcheggi: questa la scala in base alla quale sono state fatte le modifiche. Le reazioni sono state per buona parte positive, ci sono alcune criticità, ora vediamo quali saranno osservazioni e proposte alternative.

Venerdì scorso, invece, è stato votato in Consiglio Comunale il nuovo Regolamento dei nidi, necessario per l’adeguamento al nuovo Regolamento regionale entrato in vigore ad ottobre ed occasione per portare significativi segnali di discontinuità rispetto al passato. Nel quadro di una riorganizzazione complessiva dei servizi educativi, va sottolineato in primis il riconoscimento della centralità del bambino, che non deve assolutamente essere discriminato in base alla cittadinanza dei genitori. Inoltre si è mantenuta la scelta, già effettuata a dicembre nelle graduatorie dei punteggi per le scuole dell’infanzia, di riconoscere un punteggio più alto a bambini con disabilità e/o in situazioni di rischio. Ancora, l’estensione della possibilità di usufruire del nido aziendale comunale anche per i figli dei dipendenti con contratto a tempo determinato: un segnale di attenzione a quella che è la situazione lavorativa di tanti precari. Tutto ciò con il voto contrario – con l’eccezione del Movimento Cinque Stelle – dell’opposizione, nonostante fra l’altro siano state accolte numerose loro proposte di modifica al Regolamento. In particolare assurde le posizioni della Lega Nord che ha cercato di riproporre, attraverso i propri emendamenti, criteri di discriminazione nei confronti dei bambini stranieri.

Numerosi altri temi sono passati per le sedute delle Commissioni e stasera arrivano in Aula due piatti forti come la delibera sul rigassificatore e la proposta di istituzione del Garante dei detenuti. Aggiornamenti nei prossimi giorni…